Crisi climatica ed emissioni di Co2 sono argomenti sempre più attuali, verso i quali ogni azienda può fare la sua parte, volgendo ad una visione sostenibile, che possa misurare concretamente le proprie azioni e possa comunicarle mediante il Bilancio di Sostenibilità, un report nato in ambito europeo che presto diventerà obbligatorio anche per grandi imprese e pmi italiane.
Di cosa si tratta
Si tratta di un bilancio in cui le grandi aziende danno evidenza misurabile dei progetti, dei risultati e degli investimenti mirati alla sostenibilità, alla lotta contro l’inquinamento e all’implementazione delle fonti di energia rinnovabile con il coinvolgimento dei temi sociale ed economico: il bilancio di sostenibilità spesso contiene importanti informazioni sul numero di occupati, la loro età, etnia e sesso e qualsiasi altro dato utile al dettaglio delle proprie prestazioni, in riferimento al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Le informazioni al suo interno riguardano inoltre come sono state utilizzate le risorse naturali, l’impatto ambientale dell’attività svolta, come viene distribuita la ricchezza prodotta e informazioni importanti su occupazione, diritti dei lavoratori e parità di genere.
Per il momento non è un adempimento obbligatorio per tutte le aziende ma sta pian piano diventando una pratica diffusa nelle realtà “virtuose” che vogliono dimostrare il proprio impegno verso le tematiche ambientali, attrarre investitori e sostenere l’eticità del proprio business. Così di anno in anno cresce il numero di bilanci di sostenibilità in Europa, così come in Italia.
Le parole della Commissione Europea:
“L’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”.
Il bilancio di sostenibilità sarà un obbligo e non una facoltà:
- per tutte le grandi imprese europee (non necessariamente quotate in borsa) con almeno 250 dipendenti, un fatturato superiore a 50 milioni di euro e un attivo superiore a 43 milioni di euro;
- per le aziende quotate eccetto le microimprese, le imprese con meno di 10 dipendenti e fatturato inferiore a 2 milioni di euro.
In considerazione delle difficoltà dovute al Covid-19, per le piccole e medie imprese l’obbligo scatterà dal 1° gennaio 2026 facendo passare la platea delle aziende interessate da 11.000 a 50.000.
A che punto è l’Italia in tema di sostenibilità aziendale?
Avere un’economia sostenibile è la più grande sfida dei nostri tempi. Per monitorare l’impegno delle imprese verso la sostenibilità e la conversione nelle fonti rinnovabili, ogni anno il Rapporto SDGs dell’Istat redige un report in cui tiene conto degli standard ambientali, sociali ed economici del nostro Paese.
I vantaggi di predisporre un Bilancio di Sostenibilità
Realizzare un Bilancio di Sostenibilità significa adottare uno strumento strategico in grado di comunicare con metodo e trasparenza obiettivi, performance e attività ai propri stakeholder. Ti permette di distinguerti dalla concorrenza, mostrando a clienti esistenti e potenziali una prova del tuo impegno per la sostenibilità. Ti permette di valutare il tuo operato in modo oggettivo offrendoti preziose indicazioni per la pianificazione strategica.
Adottare questo approccio è necessario per allineare le proprie strategie ai principali orientamenti con impatti globali: l’Agenda 2030 ed il Green Deal Europeo.